Produzione del suono

Prendiamo in esame la produzione di suoni in sorgenti come corde e tubi.
Se facciamo riferimento alla prima tipologia di sorgenti sonore e quindi, violini, bassi, chitarre etc. dobbiamo dare prima un’occhiata alla figura sottostante, dove i nodi sono dei punti che risultano sempre in quiete, ora facendo vibrare in un punto qualsiasi della corda (ovviamente tranne i nodi) si genera un sistema di onde stazionarie dove l’ampiezza di vibrazione dipende solo dalla posizione in cui è stata toccata la corda. In breve, quando si eccita una corda, si generano al momento moltissime onde di frequenze diverse tra di loro che si sovrappongono a causa delle riflessioni agli estremi.

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A questo punto si determinano onde stazionarie con le due caratteristiche fondamentali cioè la nota fondamentale e la frequenza armonica. Il mezzo di trasmissione delle onde longitudinali sarà l’aria circostante, con la percezione del nostro apparato uditivo di suoni musicali.
Per l’altra tipologia di sorgenti sonore come: flauto, tromba, sax etc. il meccanismo della generazione di un suono è uguale.
Se il tubo è chiuso da una parte ed aperto dall’altra parte, le particelle d’aria hanno la massima libertà di movimento in corrispondenza della parte aperte, generando cosi vibrazione longitudinali con la massima ampiezza, mentre nella parte chiusa non vi sarà alcun movimento e quindi questo sarà il nostro nodo. In conclusione se soffiamo in un tubo, si eccita l’aria in esso, creando onde stazionarie di frequenza ben definite fondamentale e armoniche.

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