Suono

Quando il nostro “impianto” uditivo percepisce un suono, possiamo distinguere tre caratteristiche:l’intensità, l’altezza e il timbro.
L’intensità misura l’energia convogliata dall’onda nell’unità di tempo. Inoltre è direttamente proporzionale al quadrato dell’ampiezza e al quadrato della frequenza. In base all’energia convogliata nell’unità di tempo sulla membrana del timpano, deriva che il suono appaia più o meno intenso.
Prima di definire l’altezza di un suono è meglio precisare che, quando si fa agire una sorgente sonora, viene eccitata una frequenza detta fondamentale, insieme con un certo numero di frequenze superiori, dette armoniche.
Il suono emesso è tanto più puro quanto minore è il numero di armoniche che affiancano la frequenza fondamentale.
Tornando a noi l’altezza di un suono puro è determinata dalla sua frequenza quindi appare acuto o grave a seconda che la frequenza sia alta o bassa. Se, viene a mancare la purezza del suono, come accade nella grande maggioranza dei casi, l’altezza è determinata dalla frequenza fondamentale.
La sensibilità dell’orecchio umano, varia a seconda degli individui e secondo l’età. In linea di massima, per quanto riguarda i suoni gravi, un suono con una frequenza di 16Hz può ancora essere avvertito dall’orecchio umano, ma la definizione uditiva non è ben definita. La percezione diviene netta a partire da 40Hz, mentre nelle frequenze alte, l’orecchio umano percepisce vibrazioni elastiche di frequenza fino a 20.000 Hz, nel caso di una persona giovane e si abbassa fino a 12.000 Hz in una persona anziana. Quindi in media il valore sarà intorno ai 16.000 Hz.

suono_frequenze

Però un suono per essere percepito non basta che sia compreso in un range di frequenza, ma occorre anche che il suono abbia una sufficiente intensità.
Parleremo di soglia di udibilità, il valore minimo dell’intensità di una determinata frequenza, per la quale al
disotto di questo valore il suono non è più percepibile. Qualora l’intensità sia troppo alta, introduciamo la soglia del dolore, che indica il punto in cui il suono dà luogo ad una sensazione di dolore

soglia del dolore Per tracciare il grafico (audiogramma) è stata usata la scala logaritmica, dove sull’ascissa c’è la frequenza (Hz) mentre sull’ ordinata l’intensità.

Oltre all’altezza e all’intensità c’è una terza caratteristica che distingue il suono: il timbro.
Questa proprietà è determinata dal numero di armoniche che si accompagnano alla nota fondamentale e dalle loro intensità relative. Quindi il timbro ci consente di distinguere una sorgente sonora dall’altra

 

Curiosità

La velocità del suono è di circa 330m/s; questa velocità si riferisce al suono che si propaga nell’aria con determinate condizioni atmosferiche di pressione e temperatura.
I cani possono percepire frequenze fino a 40Khz mentre le farfalle sino a 180 KHz.

 

 

Periodo:

periodo Periodo
t= tempo
A= spostamento
T= periodo
Il periodo rappresenta, il lasso di tempo necessario per compiere un ciclo completo, senza che esso si ripeta. L’unità di misura del periodo è il secondo.

Frequenza:

Frequenza
A=spostamento
t=tempo
Tempo di riferimento 1 secondo
La frequenza di un’onda indica il numero di cicli completi che compie in un secondo. La sua unità di misura è l’ Hertz (Hz). Nel grafico possiamo subito notare che l’onda1 ha una frequenza maggiore rispetto all’onda2. Infatti basta subito notare che, nel primo grafico la frequenza è di 4Hz mentre nel secondo è di 2Hz.

Ampiezza:

Ampiezza
A=spostamento
t=tempo
K=ampiezza dell’onda
L’ampiezza rappresenta il valore massimo che può assumere l’onda. Maggiore sarà, nel nostro caso, K maggiore sarà l’ampiezza della nostra onda.

Lunghezza d’onda:

Lunghezza d’onda
A=spostamento
t=tempo
L=lunghezza d’onda
E’ la distanza percorsa dall’onda in un periodo. Quindi, se “v” è la velocità di propagazione ,   l = v * T oppure l = v / f. La sua unità di misura è il metro (m)