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resina poliestere o epossidica
#1
ciao a tutti che resina consigliate per creare la cassa del subwoofer con tessuto in poliestere è meglio la epossidica o quella poliestere?
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#2
l'epossidica se non hai problemi particolari, puoi anche evitarla.
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#3
cioè che tipo di problemi?
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#4
La resina epossidica è una resina bi componente con caratteristache fisiche di tutto rispetto, e che la poliestere o viniliestere possono solo invidiare.. cmq va detto che la difficoltà di lavorazione della resina epossidica è legermente superiore rispetto alle sue "rivali", in quanto la capacità di impregnare le fibre (vetro,carbonio,kevlar,titanio,alluminio o vetro anodizzato) risulta essere leggermente inferiore, ma a favore di questo, la resina epossidica ha un tempo di lavorabilità nettamente superiore, che si aggira da 30 minuti, a 2 ore una volta miscelati i 2 componenti che la compongono.. ha una catalisi differente rispetto a le altre 2, essa si stabilizza fra i 2 componenti al livello molecolare, e no tramite una reazione esotermica come invece avviene per la poliestere e viniliestere. Per questo motivo i 2 componenti della resina epossidica devono essere miscelati con assoluta pecisione.. Se non possedete un bilancino di precisione attendibile, lasciate l'epossidica enon provate ad utilizzarla..Si ammette uno sbaglio di circa lo 0.02% nella proporzione di miscelazione dei 2componenti, uno sbaglio superiore porterebbe la resina a non catalizzarsi mai..
Fatte queste premesse, vi riporto in breve le caratteristiche di questa resina a confronto con quella poliestere:
Nei migliori casi di laminazione (es. con la tecnica dell'infusione) con 1kg di resina epossidica già miscelata, riusciremmo ad impregnare 1 kg di fibra, qualunque essa sia; mentre con la poliestere il rapporto sale a 3/1, 3kg di resina per 1 kg di vetro. Questo accade con la migliore tecnica di laminazione, e dato che noi laminiamo a mano, dobbiamo calcolare il 30/50% di resina in più, qualsiasi noi stiamo utilizzando.. Con questo si evince che con l'epossidica si riescono a contenere i pesi fino anche al 65/70% pur utilizzando la stessa quantità di fibra (detta anche rinforzo) e ottenendo cmq caratteristiche meccanico-fisiche nettamente superiori rispetto all'utilizzo della resina poliestere.. considerando anche questo fattore, potremmo utilizzareno fibra(10/20% in meno) assicurandoci un lavoro meccanicamente pri o superiore rispetto ad uno identico realizzato in poliestere, ma con pesi nettamente superiori fino all'80% in più!
L'unico neo potrebbe sembrare il prezzo, che in media è 3 volte tanto quello della poliestere, ma ora che sapete che per effettuare un lavoro in epossidica occorre 1/3 o poco più di resina rispetto alla poliestere, vi sarà facile intuire che la spesa sarà praticamente identica ma con caratteristiche meccaniche nettamente migliori e pesi ridotti drasticamente!!
In fine c'è da considerare l'estrema tossicità della resina poliestere e la capacità corrosiva che la rende inapplicabile su diversi materiali plastici. La resina epossidica è prevalentemente naturale, quasi atossica e per niente corrosiva, rendendola adatta su qualsiasi supporto che dobbiamo laminare!
In definitiva ragazzi, l'epossidica conviene sempre preferirla alla poliestere!!
Spero di essere stato d'aiuto a colmare "l'ignoranza" che si propaganda a riguardo :-) Buon lavoro a tutti!!
Pioneer mvh8300bt
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#5
l'epossidica è solo più seccante da miscelare per via di differenti tempi e modi di reazione chimica.

per il resto, non vi sono particolari controindicazioni nell'uso di una o l'altra resina, se non per la questione dell'alta tossicità in ambienti chiusi della poliestere.
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#6
Si l'epossidica richiede una miscelazione accurata sia perchè dovrà catalizzarsi al livello molecolare fra i 2 componenti, e se ciò non dovesse accadere, potrebbe non catalizzarsi mai, ma ciò che la rende "rognosa" da miscelare sono le differenti densità e pesi specifici fra il componente A che è la resina vera e propria, e il componente B che satura la resina ed è a base amminica o alcolica. Fra l'altro bisogna tener conto dell'ambiente in cui si lavora, che non dovrebbe mai essere di temperatura inferiore ai 20°c, e con un tasso di umidità il +basso possibile.. la resina epossidica teme solo l'umidità in fase di lavorazione, e la bassa temperatura durante la catalisi. Esistono però resine con relativo induritore che permettono la catalisi anche a basse temperature, heche cmq non devono essere inferiori a 10°c.
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#7
non devi averne usata molta, di epossidica, Mirco...^_^

in un cantiere nautico, di solito in riva al mare, si resina con tassi di umidità ambientale paurosi.

è anzi il contrario; è la poliestere che è più suscettibile all'umidità; l'osmosi con la epo non si verifica, con la poli sì, se non si sta attenti.

l'epossidica in realtà soffre solo una cosa: la diluizione (perchè si può, eccome... diluirla con un solvente organico...) fatta con il cu...lo.

per il resto, ci si regola come con tutte le resine; temperatura ambientale e trama/spessore del supporto/i da laminare.

resino dal 1982... ^_^
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#8
Beh, non direi che non ne abbia usata, altrimenti non mi sarei permesso di suggerire "fesserie", potete fidarvi!
Non vorrei, ma anche io uso epox ormai da quasi 10 anni, e non posso che riconfermare quelli che ho detto prima, ovvero che in fase di lavorazione, l'epox teme l'umidità. L'osmosi e la delaminazione sn problemi succesivi alla lavorazione, non si presentano subito, ma fidati che anche l'epox viene attaccata dal "cancro"(in gergo l'osmosi la chiamiamo così).. il 99% delle volte che accade, si scopre che non è derivato da una falla da dove è entrata acqua o umido, ma dall'umidità intrappolata all'interno durante la laminazione!
Se nell'epox quasi non si sente mai parlare di osmosi, è grazie al fatto che i costruttori, consapevoli del loro lavoro e dei materiali loro, fanno il lavoro da professionisti e con le dovute precauzioni. Oltre a questo, l'epox è completamente idrofobica, dunque a meno chè non si abbia un infiltrazione, è praticamente impossibile incorrere ad osmosi o delaminazione.. ad occhio non si può notare, ma prova a guardare al microscopio la sezione di un pezzo laminato in completa assenza di umidità, e comparalo ad uno analogo realizzato con umidità altissima.. poi quando vedi al microscopio che l'umidità intrappolata non ha permesso alle molecole di stabilizzarsi al100% fra di loro, ti renderai conto del perchè tali precauzioni.
Il poliestere viene attaccato dopo che esso si sia catalizzato, e pergiunta in maniera molto aggressiva, ma in fase di lavorazione è difficile che l'umidità si ci possa iintrappolare all'interno, data la reazione esotermica di oltre 80°c! Mai domandato perchè e cos'è quello specie di velo lucido e appiccicaticcio che si forma ogni volta che il poliestere si catalizza?? Ossido!

Ps: l'epox non si può diluire con nessun diluente organico, bensì con acetone puro e nell'ordine massimo del2/5% in peso, altrimenti si modificano eccessivamente le caratteristiche fisiche del pezzo finito. Esso agisce da plastificante, e migliora la flessibilità, elasticità e resistenza all'urto, ma riduce la rigidità e la pressione supportabile al cm² in compressione
Non serve lavorare un prodotto per anni, serve innanzi tutto conoscerlo, studiarlo, sperimentare con esso e per esso per potere veramente essere consapevoli del perchè e come quel prodotto si debba utilizzare.
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#9
attento.. sicuro che l'acetone sia inorganico?

che poi, è l'unico solvente che io utilizzo, e che ho sempre consigliato, proprio perchè anche io ho qualche nozioncina di chimica, nche se arrugginita dagli anni trascorsi (maturità scientifica e diploma di tecnico restauratore), e conoscenza teorica e pratica di resine, ne ho un pochetto.

avessimo parlato di Paraloid, avrei accennato ad altri solventi..C2H6O, per esempio.

quando ho accennato alla diluizione ho infatti premesso che soffre "diluizioni a casaccio" (ho usato un altro termine...^_^), per l'appunto. io mi spingo anche a qualcosa in più del 5% (non arrivando mai al 10, in ogni caso)rispetto il peso totale del composto miscelato, in caso di impregnazione di tessuti particolarmente pesanti e/o a trama fitta.

consapevole di avere una resinatura finale meno tenace (parliamo di sottigilezze) ma con un tessuto profondamente impregnato e quindi solidificato, piuttosto che ritrovarmi ( e l'ho notato spesso, sezionando pannelli porte, o parti di altri manufatti..) con una superficie durissima e uniforme, e l'interno del tessuto indurito solo parzialmente.


ciauzz

max
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#10
Appunto per questo, che hai sempre dimostrato professionalità ed infinita conoscenza , mi sembrava strano che non consigliavi a priori l'epox, anzi forse pure sconsigliarla in vista di nessuna esigenza particolare.. Penso che saremmo tutti più sani e molto più soddisfatti dei nostri lavori se utilizzassimo solo resina epossidica
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